Le solette propriocettive sono dispositivi progettati e costruiti in base alle richieste funzionali e morfologiche plantari del singolo individuo. Sono realizzate dopo un’accurata valutazione baropodometrica tramite specifica pedana.
La pedana baropodometrica è uno degli strumenti più importanti per lo studio del piede e della postura corporea, fornendo informazioni quantitative e qualitative sull’appoggio plantare tramite calcolo di diversi parametri.
L’esame baropodometrico permette di evidenziare la presenza di alterazioni posturali, verificare l’efficacia di protesi, plantari o di un percorso terapeutico.
La soletta propriocettiva rappresenta a tutti gli effetti un aiuto fondamentale all’interno di un iter terapeutico. Garantisce il riequilibrio del sistema di controllo posturale attraverso dei piccoli spessori posizionati in punti chiave della pianta del piede che vanno a stimolare determinati recettori plantari. Queste stimolazioni determinano delle sollecitazioni riflesse dei muscoli del piede, i quali, attivandosi generano un vero e proprio cambiamento dell’assetto posturale. In questo modo il piede riesce a ritrovare la sua armonia e la sua simmetria anche in relazione agli altri complessi articolari come caviglia ginocchio e anca.
Diversi studi in letteratura scientifica sostengono l’utilizzo di questi dispositivi, dimostrando come giocano un ruolo fondamentale in diverse problematiche anche apparentemente lontane dal complesso piede-caviglia. Fra queste rientrano le disabilità neurologiche, gli squilibri posturali del tratto superiore del corpo, la curvatura spinale nelle scoliosi idiopatiche, cervicalgie associate a cefalee ricorrenti e dolori alle ginocchia, alle anche o alla schiena.
Tuttavia è necessario abbinare allo stimolo generato dai micro-spessori posti sulle solette, anche una rieducazione del piede appropriatamente strutturata e pianificata. Sarà indispensabile somministrare esercizi di propriocezione che facilitino una percezione ed una presa di coscienza sul lavoro che sta svolgendo la soletta. In questo modo si creeranno quegli schemi motori che permetteranno al piede di alzare autonomamente la volta plantare e di posizionarsi in maniera corretta, trovando una nuova stabilità da applicare poi in tutte le attività dinamiche a cui è sottoposto che siano della vita quotidiana, lavorativa o sportiva.
A differenza dei plantari tradizionali, spesso ingombranti e con un’azione più meccanica, contenitiva e costrittiva, queste solette agiscono attraverso stimoli neuromuscolari e si prestano più facilmente a diversi tipi di calzatura in quanto più sottili e meno ingombranti.
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